- MILANO, 27 NOV - L'Asati, rifacendosi a
testimonianze e documenti processuali, afferma come Bondi, nei primi
giorni dell'arrivo in Telecom nell'agosto del 2001, si sia servito
di due auto aziendali che però chiese di sostituire con un'Audi A4,
presa a noleggio e dunque estranea al parco macchine di Telecom. Su
quest'auto, afferma l'Asati, "fu richiesta sempre da Bondi una
bonifica attraverso la Security Pirelli
che si incaricò di condurre l'auto da Roma addirittura a Firenze"
dove la microspia venne rinvenuta. "Ormai - afferma l'associazione -
è acclarato che la Security Pirelli
(guidata da Giuliano Tavaroli, ndr) ottenne il coordinamento sulle
attività della Security Telecom già dall'agosto 2001, e i rispettivi
vertici lo sapevano e ne avevano autorizzato l'operatività". Per
l'Asati però "Pirelli non aveva nessun titolo per intervenire
essendo in pieno e totale conflitto di interessi, anche perché non
era ancora intervenuta l'autorizzazione dell'Antitrust europeo
all'acquisizione della Telecom Italia". Da quella vicenda,
afferma l'Asati, "Telecom fu enormemente danneggiata" e per questo
l'Associazione chiede al Cda di "ricostruire quanto accaduto
nell'era Pirelli/Tavaroli" anche prima del 2003 a meno che
non si voglia rinunciare a spiegare come "siano potute accadere
tante gravissime illegalità per anni", anche in presenza di segnali
"palesemente ignorati da coloro che avevano la responsabilità del
controllo". Sulla vicenda della microspia la procura di Milano ha
aperto, nell'ambito della vicenda dei dossier illegali, un nuovo
filone d'inchiesta che vede indagati per estorsione Giuliano
Tavaroli, ex capo della security Telecom-Pirelli, e l'investigatore
privato Emanuele Cipriani.. Lo scorso 12 novembre la Procura di
Milano ha sentito come testimone Enrico Bondi.
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