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Titolo di riferimento: TELECOM ITALIA Quotazione al 26/11/2009 1,0700 EUR (-3,78 %)  
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Vecchio 21-01-08, 00:11   #1
genioarcipelago
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TELECOM ITALIA notiziario ASATI

Qua si parla di TELECOM in modo serio.

Ricevo e pubblico....
che loro sarebbero questi...

AS.A.T.I.


Nel 1998, in occasione dell’assemblea degli azionisti di Telecom Italia, dove fu lanciata l’OPA di Colaninno, insieme ad altri colleghi dipendenti, quadri e dirigenti, decidemmo di fondare una associazione di nome AS.A.T.I. , Associazione Azionisti Telecom Italia, al fine di raccogliere le deleghe per partecipare all’assemblea e poter votare.
Raccogliemmo, in soli quattro mesi, firme per un totale di ben 2.500 iscritti e circa 3,5 milioni di azioni. Per forza di cose i numeri non furono purtroppo tali da essere significativi.
Per mancanza di mezzi, di tempo e di opportunità non riuscimmo ad aggregarci con altri azionisti al di fuori di Telecom Italia né ad essere più incisivi all’interno della nostra azienda, ma fu in ogni caso un primo tentativo di azione concreta, che fu preso con chiaro entusiasmo, dal momento che la maggior parte dei dipendenti aveva investito, se non tutto, buona parte del TFR maturato.

Caro Eugenio,
Ti invio un contributo sulla tematica dello scorporo della rete di TI.
Un piccolo azionista di torino con 50.000 azioni oggi pomeriggio vedendo il
Tuo contributo su finanza on line si e' iscritto ad asati.
grazie proviamo a spingere
saluti franco e buona domenica
In questa nota riportiamo un contributo da parte di iscritti ASATI esperti del settore per aver lavorato diversi anni nella rete, sui temi dell’evoluzione della rete di accesso e dell’ipotesi di scorporo della rete di Telecom Italia.

1. L’evoluzione della rete di accesso e del local loop unbundiling (Goffredo Cerquozzi)
Dagli articoli che appaiono sulla stampa nazionale ormai da diversi mesi non è mai stato messo in chiaro cosa si intende per rete di accesso (in rame), cosa è il local loop unbundling, qual è la parte di rete da scorporare, l’evoluzione tecnologica delle reti di accesso (NGN2) e il il Bit Stream Access.

Rete di accesso

La rete di accesso, denominata “ultimo miglio”, è costituita da doppini in rame che collegano le unità immobiliari alle centrali telefoniche; essa è stata realizzata per fornire il servizio telefonico di base (POTS) ma, successivamente, è stata utilizzata anche per servizi più evoluti quali l’ISDN e l’ADSL.
Con l’apertura del mercato delle telecomunicazioni si è costituita l’Autority e sono state definite le regole necessarie per assicurare una sana competizione tra i vari Operatori (OLO). In tale contesto la rete di accesso in rame ha rappresentato un problema poiché essa è unica e di proprietà dell’Operatore Incumbent (Telecom Italia).
Questa raggiunge quasi tutte le unità immobiliari del territorio nazionale, ed è paragonabile alle altre reti di servizi quali quella elettrica o quella del gas; essa è costituita da 10.000 centrali, 45.000.000 di doppini, 150.000 armadi di distribuzione, 5.000.000 di distributori, 500.000 km di cavo e serve circa 28.000.000 di Clienti.
Si tratta quindi di una infrastruttura estremamente onerosa, sia dal punto di vista economico che realizzativo, che non è possibile duplicare: non avrebbe senso realizzare più infrastrutture così complesse e capillari per portare alla stessa unità immobiliare più doppini di Operatori diversi.

Local Loop Unbundling

Per consentire agli altri Operatori di utilizzare la rete di accesso di Telecom è stata varata la regola del così detto “Unbundling del Local Loop” (ULL).
Nella centrale Telecom sono state realizzate delle sale per gli altri Operatori, nelle quali sono stati installati gli apparati necessari per fornire i servizi. Queste sale sono state collegate con dei cablaggi al “permutatore”, che è l’impianto al quale fanno capo tutti i doppini che collegano alla centrale le unità immobiliari della zona.
Ogni Operatore dispone cosi di una propria centrale dalla quale può connettersi al singolo doppino cui fa capo il proprio Cliente operando, in sinergia con Telecom, sui cablaggi tra la sala OLO ed il permutatore.
I Clienti appartenenti alla centrale possono scegliere a quale Operatore richiedere il servizio, in funzione delle offerte commerciali.
In tal modo i doppini che fisicamente sono cordati sul cavo in modo non separabile sono stati virtualmente sciolti (unbundled) poiché possono essere assegnati ad Operatori diversi.




Criticità

L’attuale sistema di gestione della rete di accesso in rame tra gli Operatori presenta alcune criticità derivanti dal fatto che la rete era stata realizzata per fornire il sevizio telefonico ad una clientela prevalentemente stabile. Al contrario oggi si è verificato un notevole aumento dei cablaggi, per i nuovi servizi e per la connessione delle sale OLO, ed una forte mobilità dei Clienti tra Operatori diversi.
Il passaggio di un Cliente da un Operatore ad un altro, così come l’attivazione di un nuovo servizio, avviene mediante connessioni fisiche di fili di rame presenti nella centrale (al permutatore e nelle sale OLO) e nella rete esterna (agli armadi ed ai distributori): ciò comporta tempi lunghi (alcuni giorni) rispetto a quelli che ci si aspetta da una rete moderna. Nel caso della rete mobile, ad esempio, le attivazioni avvengono in tempo reale poiché sono supportate da procedure software e non richiedono interventi in campo.
Si è verificato inoltre un aumento dei guasti al permutatore dovuto al fatto che i cablaggi aggiuntivi hanno saturato le strutture, che ora sono spesso utilizzate al di sopra dei limiti di capacità consentiti. Infine è bene sottolineare che non tutti gli Operatori sono presenti nelle varie centrali poiché in molti casi i locali disponibili a suo tempo nelle centrali telefoniche non sono stati sufficienti ad ospitarli tutti.

Next Generation Network 2

L’evoluzione dei servizi e dei terminali nelle telecomunicazioni, nell’informatica e nella multimedialità, sta facendo lievitare le esigenze di banda e la tradizionale rete di accesso in rame, a breve, non sarà più in grado di far fronte alle necessità. Si rende quindi indispensabile la realizzazione di una nuova rete di accesso in fibra ottica (Next Generation Network 2) che rappresenta un impegno notevole che non può essere affrontato da ogni singolo Operatore.
La nuova rete inizialmente sarà affiancata a quella in rame e nel medio termine ne prenderà il posto, via via che i Clienti migreranno sui nuovi servizi a larga banda, che richiederanno decine di megabit al secondo. La rete di accesso evolverà dalla rete in rame, che prevede un doppino per ogni Cliente con distanze di qualche chilometro, alla rete in fibra ottica, nella quale una fibra può essere condivisa da centinaia di Clienti con distanze di decine di chilometri. I tempi di realizzazione potrebbero essere 6-8 anni, gli investimenti 6-8 mld di euro, e potrebbero essere finanziati dal debito della nuova società (vedi punto 2).

Bit Stream Access


Anche le regole di condivisione della rete di accesso tra i vari Operatori dovranno essere aggiornate per sfruttare al meglio le opportunità offerte dai nuovi mezzi tecnici e per eliminare le criticità oggi presenti, che ricordiamo:
-impossibilità per tutti gli Operatori di essere presenti in tutte le centrali,
-lunghi tempi di delivery dei nuovi servizi e di passaggio da un Operatore ad un altro,
-elevato tasso di guasto conseguente agli interventi manuali sulla rete.
Presumibilmente passando dal ”Local Loop Unbundling” di tipo hardware, che è basato sullo scambio di doppini mediante cablaggi tra sale di Operatori diversi, ad un “Bit Stream Access” di tipo software con assegnazione di flussi numerici ai Clienti dei vari Operatori, si risolveranno le criticità attuali e si attuerà la piena concorrenza poiché tutti gli Operatori potranno essere presenti in tutte le centrali.
In tal modo si potrà garantire sempre di più una concorrenza completa ed un servizio migliore ad un prezzo più basso.


2. Ipotesi di creazione di una nuova società della rete (Franco Lombardi)

Nell’intervento all’assemblea di T.I. nell’Aprile 2007 a Rozzano, l’ing. Lombardi espose una proposta che anticipava la discussione sul nodo della rete, basata sulla realizzazione di una società separata di cui veniva collocata sul mercato una quota significativa e partecipata anche da T.I. Questa ipotesi trova una naturale evoluzione, come specificato nel punto precedente, dalla rete in rame alle reti di nuova generazione in fibra ottica (NGN2), esclusa la piattaforma dei servizi, che non farebbe parte della nuova società e che rimarrebbe dentro Telecom Italia, come parte in cui i vari operatori realizzerebbero i propri servizi in competizione.
I tempi sono ormai maturi per un’operazione di questo tipo. È ormai convincimento diffuso presso tutti gli operatori che la competizione si svolgerà in futuro sui servizi e le applicazioni mentre la rete, sicuramente quella d’accesso, ma non solo, rappresenta un’infrastruttura non replicabile e si avrebbe uno sperpero di risorse qualora si dupli-cassero o triplicassero gli impianti (cavi, ponti radio, torri radio, infrastrutture, centraline telefoniche) nelle stesse località e sugli stessi percorsi.
Da mesi è stato, infatti, avviato un tavolo con l’Authority delle telecomunicazioni per identificare i confini di un’entità “Rete” separata dal resto. È stato rilevato che se da un punto di vista strettamente regolamentare sarebbe sufficiente una separazione funzionale (anche se questo non risolverebbe nessun problema sostanziale sul reperimento di nuove risorse finanziarie), e cioè la creazione di una “Divisione” separata di Telecom Italia, in analogia a quanto già attuato da BT con Open-reach, d’altro canto una società separata, oltre a rendere ancora più trasparenti i rapporti con le strutture commerciali, consentireb-be l’immissione di nuovi capitali.
Il valore di una rete “separata” a perimertro allargato esclusa la piattaforma dei servizi, può variare 25÷30 Miliardi di €. Una Società separata potrebbe poi farsi carico di una parte significativa del debito della Società e consentire, con i propri flussi di cassa, gli investimenti necessari al mantenimento e al rinnovo degli impianti.
Condizione necessaria per realizzare questo disegno è che Governo e Authority stabiliscano percorsi e regole chiare e trasparenti per la definizione e l’aggiornamento dei prezzi a cui gli accessi alla rete regolamentati saranno venduti agli operatori dei servizi, (inclusa la stessa Telecom Italia). Con la separazione societaria della rete si potrà inoltre guardare anche con maggiore serenità a operazioni societarie con operatori di altri Paesi, a livello europeo o mondiali.
La Rete nazionale a perimetro allargato (esclusa la piattaforma per l’erogazione dei servizi) potrebbe avere ricavi di 10 Miliardi circa di €; occupare 25mila persone; avere costi per 2,5 Miliardi circa di €; un’EBITDA di 7,5 Miliardi; investimenti pari ad ammortamenti per 3,3 Miliardi; EBIT per 4,1 Miliardi; interessi per 1,5 Miliardi, ipotizzando di attribuire alla nuova società 25 miliardi di debito dei 37 attuali dell’intera Telecom; dovrebbe poi versare 1,3 Miliardi circa di€ per le tasse e 1,0 per ridurre il debito e 0,3 miliardi di € per dividendi. Dopo un quinquennio, a parità di valore, si avrebbero solo 20 Miliardi di debiti e la capitalizzazione sarebbe cresciuta dai 15 a 20 Miliardi garantendo agli azionisti un 2 per cento di dividendi e un 6 per cento di aumento annuo del valore delle azioni. Questa soluzione garantirebbe anche i livelli occupazionali attuali, cosa sicuramente non di poco conto.

Conclusione


1. Lo scorporo societario della Rete è un bene per il Mercato (compresi gli Azionisti) e per il Paese.
2. Il perimetro della Rete da scorporare deve essere quello logico del bit stream e non quello fisico che porta maggiori guasti e maggiori criticità di delivering.
3. Lo sviluppo della rete NGN2 deve essere velocizzata per offrire una rete più moderna che possa far sviluppare i nuovi servizi a banda larga.
4. La divisione funzionale della rete di accesso intesa in senso tradizionale come attribu-zione dei cavi in rame, non risolve i problemi che ha oggi Telecom Italia: il debito, la necessità di nuovi investimenti, la trasparenza verso tutti gli Operatori, l’inserimento di nuove tecnologie (NGN2). A titolo di esempio, si ricorda che la divisione funzionale di BT, Open Reach, ha gravi problemi di efficienza, di efficacia, di trasparenza e per il perimetro scelto non consente la realizzazione della NGN2.


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Vecchio 21-01-08, 09:57   #2
mastrocecco
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AS.A.T.I.


Nel 1998, in occasione dell’assemblea degli azionisti di Telecom Italia, dove fu lanciata l’OPA di Colaninno, insieme ad altri colleghi dipendenti, quadri e dirigenti, decidemmo di fondare una associazione di nome AS.A.T.I. , Associazione Azionisti Telecom Italia, al fine di raccogliere le deleghe per partecipare all’assemblea e poter votare.
Raccogliemmo, in soli quattro mesi, firme per un totale di ben 2.500 iscritti e circa 3,5 milioni di azioni. Per forza di cose i numeri non furono purtroppo tali da essere significativi.
Per mancanza di mezzi, di tempo e di opportunità non riuscimmo ad aggregarci con altri azionisti al di fuori di Telecom Italia né ad essere più incisivi all’interno della nostra azienda, ma fu in ogni caso un primo tentativo di azione concreta, che fu preso con chiaro entusiasmo, dal momento che la maggior parte dei dipendenti aveva investito, se non tutto, buona parte del TFR maturato.

Caro Eugenio,
Ti invio un contributo sulla tematica dello scorporo della rete di TI.
Un piccolo azionista di torino con 50.000 azioni oggi pomeriggio vedendo il
Tuo contributo su finanza on line si e' iscritto ad asati.
grazie proviamo a spingere
saluti franco e buona domenica
In questa nota riportiamo un contributo da parte di iscritti ASATI esperti del settore per aver lavorato diversi anni nella rete, sui temi dell’evoluzione della rete di accesso e dell’ipotesi di scorporo della rete di Telecom Italia.

1. L’evoluzione della rete di accesso e del local loop unbundiling (Goffredo Cerquozzi)
Dagli articoli che appaiono sulla stampa nazionale ormai da diversi mesi non è mai stato messo in chiaro cosa si intende per rete di accesso (in rame), cosa è il local loop unbundling, qual è la parte di rete da scorporare, l’evoluzione tecnologica delle reti di accesso (NGN2) e il il Bit Stream Access.

Rete di accesso

La rete di accesso, denominata “ultimo miglio”, è costituita da doppini in rame che collegano le unità immobiliari alle centrali telefoniche; essa è stata realizzata per fornire il servizio telefonico di base (POTS) ma, successivamente, è stata utilizzata anche per servizi più evoluti quali l’ISDN e l’ADSL.
Con l’apertura del mercato delle telecomunicazioni si è costituita l’Autority e sono state definite le regole necessarie per assicurare una sana competizione tra i vari Operatori (OLO). In tale contesto la rete di accesso in rame ha rappresentato un problema poiché essa è unica e di proprietà dell’Operatore Incumbent (Telecom Italia).
Questa raggiunge quasi tutte le unità immobiliari del territorio nazionale, ed è paragonabile alle altre reti di servizi quali quella elettrica o quella del gas; essa è costituita da 10.000 centrali, 45.000.000 di doppini, 150.000 armadi di distribuzione, 5.000.000 di distributori, 500.000 km di cavo e serve circa 28.000.000 di Clienti.
Si tratta quindi di una infrastruttura estremamente onerosa, sia dal punto di vista economico che realizzativo, che non è possibile duplicare: non avrebbe senso realizzare più infrastrutture così complesse e capillari per portare alla stessa unità immobiliare più doppini di Operatori diversi.

Local Loop Unbundling

Per consentire agli altri Operatori di utilizzare la rete di accesso di Telecom è stata varata la regola del così detto “Unbundling del Local Loop” (ULL).
Nella centrale Telecom sono state realizzate delle sale per gli altri Operatori, nelle quali sono stati installati gli apparati necessari per fornire i servizi. Queste sale sono state collegate con dei cablaggi al “permutatore”, che è l’impianto al quale fanno capo tutti i doppini che collegano alla centrale le unità immobiliari della zona.
Ogni Operatore dispone cosi di una propria centrale dalla quale può connettersi al singolo doppino cui fa capo il proprio Cliente operando, in sinergia con Telecom, sui cablaggi tra la sala OLO ed il permutatore.
I Clienti appartenenti alla centrale possono scegliere a quale Operatore richiedere il servizio, in funzione delle offerte commerciali.
In tal modo i doppini che fisicamente sono cordati sul cavo in modo non separabile sono stati virtualmente sciolti (unbundled) poiché possono essere assegnati ad Operatori diversi.




Criticità

L’attuale sistema di gestione della rete di accesso in rame tra gli Operatori presenta alcune criticità derivanti dal fatto che la rete era stata realizzata per fornire il sevizio telefonico ad una clientela prevalentemente stabile. Al contrario oggi si è verificato un notevole aumento dei cablaggi, per i nuovi servizi e per la connessione delle sale OLO, ed una forte mobilità dei Clienti tra Operatori diversi.
Il passaggio di un Cliente da un Operatore ad un altro, così come l’attivazione di un nuovo servizio, avviene mediante connessioni fisiche di fili di rame presenti nella centrale (al permutatore e nelle sale OLO) e nella rete esterna (agli armadi ed ai distributori): ciò comporta tempi lunghi (alcuni giorni) rispetto a quelli che ci si aspetta da una rete moderna. Nel caso della rete mobile, ad esempio, le attivazioni avvengono in tempo reale poiché sono supportate da procedure software e non richiedono interventi in campo.
Si è verificato inoltre un aumento dei guasti al permutatore dovuto al fatto che i cablaggi aggiuntivi hanno saturato le strutture, che ora sono spesso utilizzate al di sopra dei limiti di capacità consentiti. Infine è bene sottolineare che non tutti gli Operatori sono presenti nelle varie centrali poiché in molti casi i locali disponibili a suo tempo nelle centrali telefoniche non sono stati sufficienti ad ospitarli tutti.

Next Generation Network 2

L’evoluzione dei servizi e dei terminali nelle telecomunicazioni, nell’informatica e nella multimedialità, sta facendo lievitare le esigenze di banda e la tradizionale rete di accesso in rame, a breve, non sarà più in grado di far fronte alle necessità. Si rende quindi indispensabile la realizzazione di una nuova rete di accesso in fibra ottica (Next Generation Network 2) che rappresenta un impegno notevole che non può essere affrontato da ogni singolo Operatore.
La nuova rete inizialmente sarà affiancata a quella in rame e nel medio termine ne prenderà il posto, via via che i Clienti migreranno sui nuovi servizi a larga banda, che richiederanno decine di megabit al secondo. La rete di accesso evolverà dalla rete in rame, che prevede un doppino per ogni Cliente con distanze di qualche chilometro, alla rete in fibra ottica, nella quale una fibra può essere condivisa da centinaia di Clienti con distanze di decine di chilometri. I tempi di realizzazione potrebbero essere 6-8 anni, gli investimenti 6-8 mld di euro, e potrebbero essere finanziati dal debito della nuova società (vedi punto 2).

Bit Stream Access


Anche le regole di condivisione della rete di accesso tra i vari Operatori dovranno essere aggiornate per sfruttare al meglio le opportunità offerte dai nuovi mezzi tecnici e per eliminare le criticità oggi presenti, che ricordiamo:
-impossibilità per tutti gli Operatori di essere presenti in tutte le centrali,
-lunghi tempi di delivery dei nuovi servizi e di passaggio da un Operatore ad un altro,
-elevato tasso di guasto conseguente agli interventi manuali sulla rete.
Presumibilmente passando dal ”Local Loop Unbundling” di tipo hardware, che è basato sullo scambio di doppini mediante cablaggi tra sale di Operatori diversi, ad un “Bit Stream Access” di tipo software con assegnazione di flussi numerici ai Clienti dei vari Operatori, si risolveranno le criticità attuali e si attuerà la piena concorrenza poiché tutti gli Operatori potranno essere presenti in tutte le centrali.
In tal modo si potrà garantire sempre di più una concorrenza completa ed un servizio migliore ad un prezzo più basso.


2. Ipotesi di creazione di una nuova società della rete (Franco Lombardi)

Nell’intervento all’assemblea di T.I. nell’Aprile 2007 a Rozzano, l’ing. Lombardi espose una proposta che anticipava la discussione sul nodo della rete, basata sulla realizzazione di una società separata di cui veniva collocata sul mercato una quota significativa e partecipata anche da T.I. Questa ipotesi trova una naturale evoluzione, come specificato nel punto precedente, dalla rete in rame alle reti di nuova generazione in fibra ottica (NGN2), esclusa la piattaforma dei servizi, che non farebbe parte della nuova società e che rimarrebbe dentro Telecom Italia, come parte in cui i vari operatori realizzerebbero i propri servizi in competizione.
I tempi sono ormai maturi per un’operazione di questo tipo. È ormai convincimento diffuso presso tutti gli operatori che la competizione si svolgerà in futuro sui servizi e le applicazioni mentre la rete, sicuramente quella d’accesso, ma non solo, rappresenta un’infrastruttura non replicabile e si avrebbe uno sperpero di risorse qualora si dupli-cassero o triplicassero gli impianti (cavi, ponti radio, torri radio, infrastrutture, centraline telefoniche) nelle stesse località e sugli stessi percorsi.
Da mesi è stato, infatti, avviato un tavolo con l’Authority delle telecomunicazioni per identificare i confini di un’entità “Rete” separata dal resto. È stato rilevato che se da un punto di vista strettamente regolamentare sarebbe sufficiente una separazione funzionale (anche se questo non risolverebbe nessun problema sostanziale sul reperimento di nuove risorse finanziarie), e cioè la creazione di una “Divisione” separata di Telecom Italia, in analogia a quanto già attuato da BT con Open-reach, d’altro canto una società separata, oltre a rendere ancora più trasparenti i rapporti con le strutture commerciali, consentireb-be l’immissione di nuovi capitali.
Il valore di una rete “separata” a perimertro allargato esclusa la piattaforma dei servizi, può variare 25÷30 Miliardi di €. Una Società separata potrebbe poi farsi carico di una parte significativa del debito della Società e consentire, con i propri flussi di cassa, gli investimenti necessari al mantenimento e al rinnovo degli impianti.
Condizione necessaria per realizzare questo disegno è che Governo e Authority stabiliscano percorsi e regole chiare e trasparenti per la definizione e l’aggiornamento dei prezzi a cui gli accessi alla rete regolamentati saranno venduti agli operatori dei servizi, (inclusa la stessa Telecom Italia). Con la separazione societaria della rete si potrà inoltre guardare anche con maggiore serenità a operazioni societarie con operatori di altri Paesi, a livello europeo o mondiali.
La Rete nazionale a perimetro allargato (esclusa la piattaforma per l’erogazione dei servizi) potrebbe avere ricavi di 10 Miliardi circa di €; occupare 25mila persone; avere costi per 2,5 Miliardi circa di €; un’EBITDA di 7,5 Miliardi; investimenti pari ad ammortamenti per 3,3 Miliardi; EBIT per 4,1 Miliardi; interessi per 1,5 Miliardi, ipotizzando di attribuire alla nuova società 25 miliardi di debito dei 37 attuali dell’intera Telecom; dovrebbe poi versare 1,3 Miliardi circa di€ per le tasse e 1,0 per ridurre il debito e 0,3 miliardi di € per dividendi. Dopo un quinquennio, a parità di valore, si avrebbero solo 20 Miliardi di debiti e la capitalizzazione sarebbe cresciuta dai 15 a 20 Miliardi garantendo agli azionisti un 2 per cento di dividendi e un 6 per cento di aumento annuo del valore delle azioni. Questa soluzione garantirebbe anche i livelli occupazionali attuali, cosa sicuramente non di poco conto.

Conclusione


1. Lo scorporo societario della Rete è un bene per il Mercato (compresi gli Azionisti) e per il Paese.
2. Il perimetro della Rete da scorporare deve essere quello logico del bit stream e non quello fisico che porta maggiori guasti e maggiori criticità di delivering.
3. Lo sviluppo della rete NGN2 deve essere velocizzata per offrire una rete più moderna che possa far sviluppare i nuovi servizi a banda larga.
4. La divisione funzionale della rete di accesso intesa in senso tradizionale come attribu-zione dei cavi in rame, non risolve i problemi che ha oggi Telecom Italia: il debito, la necessità di nuovi investimenti, la trasparenza verso tutti gli Operatori, l’inserimento di nuove tecnologie (NGN2). A titolo di esempio, si ricorda che la divisione funzionale di BT, Open Reach, ha gravi problemi di efficienza, di efficacia, di trasparenza e per il perimetro scelto non consente la realizzazione della NGN2.

con terminologia più scientifica ed appropriata ................ dice ciò che molti di noi sostengono da anni
mastrocecco non  è collegato   Rispondi citando
Vecchio 21-01-08, 23:35   #3
genioarcipelago
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Originalmente inviato da mastrocecco Visualizza messaggio

con terminologia più scientifica ed appropriata ................ dice ciò che molti di noi sostengono da anni
E ora si va avanti.


Inviato: giovedì 27 dicembre 2007 13.21
A: Presidenza@Telecomitalia. It
Oggetto: LetteraPresidente.doc


Raccomandata AR anticipata via email

Roma, 27 dicembre 2007 Egregio Dottor
Gabriele Galateri di Genola
Presidente
Telecom Italia S.p.A.
Piazza Affari, 2
20123 Milano

e p. c.
Collegio Sindacale di
Telecom Italia S.p.A.
Presidente: Paolo Golia
Sindaci effettivi:
Enrico Maria Bignami
Salvatore Spiniello
Ferdinando Superti Furga
Gianfranco Zanda
Piazza Affari, 2
20123 Milano
Preg.mo Signor Presidente di Telecom Italia,

Le scriviamo per conto dell’Associazione ASATI e personalmente come singoli azionisti per formularLe alcune domande già presentate, da noi e da altri piccoli azionisti, nell’ultima Assemblea della nostra Società tenuta a Rozzano il 16 aprile 2007, e che non ebbero in quella occasione né dopo, adeguate risposte.

In primo luogo, facciamo riferimento al patrimonio immobiliare della Società ed in particolare alle modalità di valutazione dei beni in sede di vendita, immobile per immobile, trattandosi per lo più di immobili di pregio. Vorremmo, in proposito essere informati se le vendite siano avvenute con una gara pubblica o con un trattativa privata; se il valore dei singoli immobili è stato attribuito partendo dal valore di libro o da quello di mercato, nonché conoscere i criteri con quali sono stati scelti gli acquirenti.

Siamo rimasti, infatti, disorientati nell’apprendere dalla stampa quotidiana o periodica, che, solo nel 2005, sono stati ceduti più di 1330 immobili per un valore complessivo di circa 1 miliardo (dopo l’alienazione già avvenuta nel biennio 2002-2003 che interessava forse un numero maggiore di immobili) e nel leggere che buona parte di questi immobili sono confluiti nei fondi Tecla e Berenice che, oltre a distribuire un elevato dividendo, sono stati oggetto di un’OPA che ha portato in soli due anni a un aumento del valore delle sottoscrizioni rispettivamente dei 38% e del 85% circa rispetto al valore di emissione. Come si giustifica, quindi, una crescita così repentina del valore di fondi?

Soffermandoci ancora sulla cessione degli immobili, desidereremmo conoscere come sono stati stabiliti e a quanto ammontano i canoni di retrolocazione per ogni singolo immobile ceduto (ma poi preso in affitto) che la nostra Società dovrà versare alla nuova proprietà e la durata media dei contratti stabiliti per gli immobili.




Sarebbe a nostro avviso opportuno , anche nell’interesse del nuovo management, far effettuare una valutazione ad oggi della convenienza per Telecom Italia di queste operazioni, alla luce del valore che questi immobili hanno oggi raggiunto sul mercato e del costo che grava sulla nostra Azienda per gli affitti.

In secondo luogo, vorremmo conoscere le modalità, mediante le quali si è giunti alla stipula di contratti di servizio (facility management) - relativi a tutte le attività di gestione degli immobili, quali, ad esempio, la manutenzione degli stabili, contratti di pulizia degli immobili, sorveglianza diretta o remota degli ambienti, gestione degli impianti di condizionamento, ecc,- posti tutti a carico di Telecom Italia. E, sempre su questo tema, se (e perché) siano state effettuate su buona parte degli immobili operazioni di manutenzione straordinaria subito prima dela cessione.

In terzo luogo, riteniamo opportuno ricevere adeguate e trasparenti informazioni sulla sicurezza e le intercettazioni telefoniche, su cui ancora oggi la stampa nazionale continua a diffondere notizie poco rassicuranti. Non intendiamo addentrarci sulle indagini che ha in corso la Magistratura e le cui conclusioni saranno note dopo le sentenze emesse dai Tribunali. Siamo, infatti, certi che l’Azienda saprà sicuramente comprovare nelle sedi competenti la completa estraneità nella sua totalità da comportamenti efferati che sono al di fuori della cultura della nostra Società e che sicuramente non possono essere stati compiuti dal personale che si è formato al suo interno.

Tuttavia, occorrerebbe conoscere, sin d’ora chi ha autorizzato l’accesso abusivo a sistemi informatici esterni e perché, viste le evidenti violazioni della privacy, Vorremmo anche conoscere in caso di accertamento di responsabilità della società, se quest’ultima dovrà provvedere a risarcire le persone intercettate (che dalla stampa apprendiamo essere circa settecento di cui trecento dipendenti) e quali azioni, e verso chi, Telecom Italia intenderà intraprendere per ottenere la manleva di un eventuale risarcimento dei danni.

Infine vorremo essere rassicurati sulla circostanza che prodotti offerti da Società collegate al Gruppo Pirelli siano stati acquisiti seguendo le consuete regole di Telecom Italia e che, in particolare, per importi superiori ai 5 Mil.ni di € sia stata seguita la scelta del fornitore mediante una gara o confronto tra diverse offerte che tenesse conto principalmente, come è consuetudine, del costo proposto dal costruttore dell’apparato, dei tempi di fornitura e della qualità del prodotto.

Le saremo perciò grati se, nelle sedi istituzionali, quali l’Assemblea dei soci o gli Incontri con la comunità finanziaria o, se possibile ancor prima, Lei, dottor Galateri, vorrà, con l’ausilio del Dottor Bernabé, fornire a tutti noi piccoli soci un chiarimento ai quesiti che sopra abbiamo elencato e se ci vorrà delineare le strategie che Telecom Italia intende seguire nel prossimo futuro.

Nel confermare quindi anche in questa occasione a Lei e al Dottor Franco Bernabé la nostra fiducia sui risultati che saprete di certo ottenere per la crescita di valore della nostra Società, desideriamo fin d’ora ringraziarLa per l’attenzione che vorrà dedicare a quanto Le abbiamo indicato in questa nostra lettera e per le risposte che ci fornirà.

ASATI
Gabriele Bosco
Franco Lombardi
via Isonzo, 32 00198 Roma frlombardi@virgilio.it
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Vecchio 22-01-08, 00:12   #4
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Cari colleghi azionisti,

Vi ricordo che sabato prossimo 26 gennaio alle ore 10:30 in via di S.Teresa
n. 12 Roma ci sarà l'assemblea degli iscritti ad ASATI.
Per chi è di Roma basta sapere che bisogna raggiungere P.zza Fiume /
Rinascente, per chi venisse dalla Stazione Termini, ci sono diversi autobus,
tempo percorrenza 10 minuti, scedendere P.zza Fiume, per chi volesse venire
a piedi andare a P.zza Indipendenza (a fianco della Stazione Termini),
prendere via Goito, proseguire su via Salaria, a P.zza Fiume girare a
sinistra su Corso d'Italia, osservare a sinistra il famoso palazzo oggi
Telecom Italia, ex STET, proseguire 300 metri fino alla chiesa di S. Teresa,
a fianco della chiesa prendere la via privata di S.Teresa e siete arrivati,
a piedi dalla stazione max. 25 minuti.
Mi raccomando chi è vicino non manchi!

Vi rimetto in Allegato (1) un elenco dei già iscritti nella vostra regione e
in Allegato (2) un ulteriore elenco di possibili azionisti dipendenti,
contattateli, le coordinate del Sito, http://www.asati.eu, e un intervento
del nostro amico associato "Eugenio Maccarielli" che scrive su Finanza on
line http://www.finanzaonline.com/forum/s...d.php?t=874377 e che
ringrazio per tutto quello che fa per noi e del nostro collega Alessandro De
Angelis, sempre attivo. Datevi da fare anche con lettere email personali,
contatti telefonici, pubblicizzando il nostro sito e quello di Eugenio. In
Allegato (3) vi rimetto per aiutarvi una domanda e una risposta che ho dato
io.
Scrivete o telefonate ai colleghi degli elenchi, basta dedicarsi 10-15
minuti al giorno per avere successo.
Vi ricordo che abbiamo bisogno di esperti di
- Finanza e bilancio
- Immobili e servizi (mi raccomando, è indispensabile)
- Legale
- Marketing
- Comunicazione
- Personale
- Internal Auditing
- Customer Care/Caring
- Che abbiano lavorato in società all'estero sempre per Telecom Italia o in
Italia nell'ITZ.
- Informatica: dobbiamo fare un sito più dignitoso!

Fatemi sapere se ci sono tra di noi.
Stiamo preparando un incontro con il vertice aziendale e abbiamo
sintetizzato i temi da esporre in un documento così riassunti:

1) Premessa e scopo dell'associazione ASATI

2) Definizione delle modalità di partecipazione più attiva per lo scambio di
informazioni e incontri con la società (Franco)

3) Temi di interesse di ASATI:
A) Tematiche già poste (ai vertici precedenti e attuali)
B) Tematiche future
(Chiedere ad esempio la decadenza immediata di tutti i contratti oggi in
essere della precedente gestione Pirelli, Pirelli Real Estate, società
riconducibili al gruppo Pirelli, farli decadere per poi magari rinegoziarli
a prezzi di mercato!)

4) Indicare forme più evolute e nuove modalità per incrementare la
fidelizzazione dei dipendenti verso l'azienda: es. una maggiore
partecipazione dei dipendenti al capitale della società.
Riteniamo che sia di reciproco interesse coinvolgere i dipendenti su queso
tema. L'investimento può avvenire sia in forma diretta sia convertendo ad
esempio parte del bonus o della meritocrazia con un piccolo premio nel caso
di distribuzione di azioni.

5) Nel CDA ci dovrebbe essere almeno un rappresentate esperto in TLC, che
abbia lavorato operativamente in azienda di TLC, nel settore e non solo,
economisti, giuristi ecc.
(questo tema sarebbe opportuno manifestarlo agli altri azionisti)

6) La forza di ASATI è quella di avere un contatto diretto con i dipendenti
che consente di avere un monitoraggio costante del clima aziendale. Tutto
questo patrimonio di conoscenze può essere messo a disposizione del vertice
in maniera più efficace, anche se con una funzione simile al sindacato,
senza avere sostanziali contropartite a differenza del sindacato se non il
valore dell'azienda che si esprime poi con il buon andamento degli
indicatori economici e quindi del titolo in borsa.
(Forse da mettere all'inizio)

7)Individuare i futuri manager dell'azienda tra i giovani (i nuovi talenti)
in modo da ricorrere all'esterno se non in casi eccezionali e non in maniera
continua. Iniziare un percorso nuovo per la società che venga elaborato
all'interno di Telecom Italia senza l'aiuto di consulenze esterne che in
passato non hanno mai fornito soluzioni vincenti.

8)Considerazioni sulla società della Rete (eventualmente si ritenga
opportuno)

Vi invio questa comunicazione separata nome per nome perché così mi è stato
consigliato per questioni di privacy ma sappiate che cominciamo ad essere
tanti ma occorre essere molti di più.

Buon lavoro e a presto

Saluti

Gabriele Bosco

Franco Lombardi


Ilsecondo 3d si puo' trovare qua.

http://www.finanzaonline.com/forum/s....php?t=1111969

Ultima modifica di genioarcipelago : 04-10-09 alle ore 13:44
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Vecchio 23-01-08, 00:43   #5
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Cari colleghi azionisti,

Vi ricordo che sabato prossimo 26 gennaio alle ore 10:30 in via di S.Teresa
n. 12 Roma ci sarà l'assemblea degli iscritti ad ASATI.

Gabriele Bosco

Franco Lombardi
.
Immagini allegate
 
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Vecchio 25-01-08, 01:58   #6
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Egregi azionisti...
io posso capire che Voi siete per le nostre azioni TELECOM incavolati...
ma prima di aver perso 2 miliardi in borsa come me..
ne avete ancora di strada da fare.

Quindi consolatevi...
che io sarei questo con le mie storie che sembran inventate...
ma vere sicuramente.

http://www.directaworld.it/genio/eugenio.html

Siccome il sito e' li' dal 2001 gli anni ora son 65...
a sempre giovane di spirito...
come Voi sicuramente.

A me par di aver sempre 20 anni.

Se poi volete trovar qualche prezzo dell'anno scorso...
e' un anno che ci metto i dati...

http://www.finanzaonline.com/forum/s...d.php?t=757154
http://www.finanzaonline.com/forum/s...d.php?t=858813
http://www.finanzaonline.com/forum/s...d.php?t=797671
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Vecchio 25-01-08, 02:04   #7
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Quindi consolatevi...
Perlomeno leggendo quel che han scritto oggi sul titolo.

Scritto da Cosmos
Telecom Italia brilla nel finale. Le prossime scommesse del mercato
2008-01-24 | di TrendOnline.com - Alberto Susic



Dopo le forti correzioni dei giorni scorsi, arriva finalmente una prima schiarita a Piazza Affari, che vive una giornata tutta all'insegna degli acquisti, terminando gli scambi sui massimi di seduta. A partecipare pienamente al clima di festa e stata Telecom Italia che ha trascorso l'intera sessione in netto progresso, accelerando progressivamente il passo nel finale. Il titolo ha cosi chiuso le contrattazioni sul top di giornata a 2,016 euro, con un progresso del 4,02%, sostenuto da volumi di scambio che hanno visto passare di mano oltre 155 milioni di azioni.Telecom Italia e riuscita cosi a riposizionarsi poco sopra la soglia dei 2 euro, che era stata ampiamente superata la scorsa settimana, primache avesse inizio il crollo dei listini partito lunedi scorso. Il titolo ha interamente recuperato la flessione della vigilia e sembra avere le carte in regola per proseguire lungo la via del recupero, a patto di nuovi scossoni a Piazza Affari.L'attenzione del mercato sul titolo resta molto alta, in vista dei prossimi appuntamenti societari, che dovrebbero contribuire a gettare un fascio di luce sul gruppo e a fare luce in particolare sulle strategie che saranno adottate dal management fresco di nomina. Ieri si e riunito il Comitato Strategico, in un incontro che si e protratto per oltre ore, e nel quale si sarebbero dovute discutere le line guida del nuovo piano industriale della compagnia telefonica.Secondo quanto riportato questa mattina da Milano Finanza, non sarebbe stata presa alcuna decisione ieri, e il Comitato si sarebbe concentrato sullo scorporo della rete che dovrebbe portare alla creazione di una societa ad hoc. Si e discusso anche della cessione di Alice France, dalla quale si spera di ottenere un introito di circa 600/650 milioni di euro. La questione relativa alle piccole modifiche da apportare alla governance invece sara discussa dall'apposito comitato che si riunira il prossimo 28 gennaio.Uno dei temi caldi che Telecom Italia si trova ad affrontare ora e senza dubbio quello relativo allo scorporo della rete, che secondo Centrosim potrebbe donare al gruppo quella flessibilita necessaria per avviare un percorso di crescita internazionale. Al momento pero non c'e molta chiarezza sulla linea da seguire, perch¿ non si sa ancora se gli azionisti di riferimento si siano gia accordati sulle modalita di realizzazione del processo. Si potrebbe optare per la separazione dell'ultimo miglio o per quella dell'intera rete e molto dipendera da questa scelta, visto che ad essa risulta legata anche la valutazione sulla futura politica dei dividendi.A catalizzare l'attenzione del mercato e anche il nuovo piano industriale del gruppo le cui line guida saranno messe a fuoco in occasione del prossimo Cdagia convocato per il 4 febbraio, quando si discutera appunto della nuova programmazione strategica.Per avere indicazioni piu puntuali, bisognera attendere poi il 7 marzo, quando sara discusso anche il tema della separazione della rete, contestualmente all'approvazione dei risultati di gruppo dello scorso anno. Relativamente a questi ultimi gli analisti di Dexia ritengono possa riservare buone sorprese in merito alle proprie guidance, anche in considerazione dei dati dei primi 9 mesi dell'anno.Gli esperti pero puntano l'accento sulla necessita di fare chiarezza sulla politica di dividendi e sulla strategia della societa. Per il primo aspetto, Dexia e convinta che non ci siano motivi tali da giustificare un ulteriore taglio della cedola, mentre sul fronte strategico si attende la vendita di asset non core e la definizione del destino della rete.
Una maggiore chiarezza in questa direzione potra portare ad un re-rating sul titolo, per il quale ora viene confermata la raccomandazion"buy", con un prezzo obiettivo decisamente interessante a 2,7 euro
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Vecchio 25-01-08, 08:11   #8
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Vecchio 25-01-08, 08:20   #9
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ancora

a forza di dirlo ci prenderanno fra mille anni
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Vecchio 25-01-08, 08:20   #10
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2.25

x genio.........vi siete scordati di telecom serbia.



queste interpellanze da uomini maturi fanno sorridere
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