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Telecom Italia-Asati: commento audizione del prof. Vegas alla Commissione del Senato
Telecom Italia-Asati: commento audizione del prof. Vegas alla Commissione del Senato


26-09-2013  | Invia Invia mail ad un amico Stampa Stampa

In riferimento alle dichiarazioni del Presidente di Consob sulla non obbligatorietà da parte di Telefonica di effettuare un OPA su TI essendo la prevista acquisizione dal 1 gennaio 2014 ...

Lettera

Al Presidente del Consiglio on. Letta
Al Presidente della Consob prof. Vegas, direttori Bianchi e Apponi
Al Ministro sviluppo Economico Zanonato
Al Ministro delle Finanze prof Saccomanni
Al Ministro del Lavoro Giovannini
Alla Commissione Trasporti della Camera
Alla Commissione Industria del Senato
Al presidente Antitrust Pitruzzella

Telecom Italia-Asati: commento audizione del prof. Vegas alla Commissione del Senato

In riferimento alle dichiarazioni del Presidente di Consob sulla non obbligatorietà da parte di Telefonica di effettuare un OPA su TI essendo la prevista acquisizione dal 1 gennaio 2014 pari al 22% e quindi sotto al 30% Asati fa presente alle Istituzioni, al Governo e all’intera classe politica:

• il capitale oggi presente in Assemblea come media degli ultimi anni e’ il 50%, costituito principalmente dall’attuale azionista di controllo Telco(22.4%), da fondi Italiani e Esteri e dall’1% circa dei piccoli azionisti.

• fuori il 50% ci sono 400.000 azionisti che posseggono azioni ordinarie con diritto di voto, la cui raccolta delle deleghe, per noti e ovvi motivi che i suoi uffici conoscono molto bene, dovuti soprattutto alla farraginosità della raccolta (andare due volte in banca, inviare l’originale per posta , con alcune banche che addirittura fanno anche pagare il biglietto per l’Assemblea) rende impossibile se non estremamente faticoso considerando l’assenza di risorse economiche della nostra Associazione, ormai unica attiva da diversi anni, per coinvolgere una parte consistente del capitale che non resta assolutamente non rappresentato. Ttutto ciò anche con gravi conseguenze sulla indispensabile modifica dello statuto attuale che assegna i 4/5 dei consiglieri al socio di maggioranza. Non si dimentichi che oltre un terzo del capitale sociale di Telecom è rappresentato da azioni di risparmio, senza diritto di voto, retaggio di un passaggio dove si voleva capitale senza però dare pieni diritti.

• l’operazione sconvolgente attuata per l’arretratezza della legislazione Italiana rispetto ai Paesi più avanzati, del passaggio di quote tra azionisti della scatola Telco, quindi fuori mercato ad un valore del 50% superiore ai valori attuali di borsa è resa possibile dal fatto che non si vogliono cambiare le regole di governance basate su uno Statuto TI che Telco non ha mai ritenuto di dovere rendere più democratiche e perchè proprio la soglia dell’OPA è troppo alta come Lei ben ha affermato per una società a forte capitalizzazione come TI, dove addirittura 600.000 sono gli azionisti-risparmiatori, che vengono in questo modo palesemente danneggiati.

• La soglia dell’0,5% per creare una lista (che Consob aumenta all’1% va addirittura abolita , e un eventuale “premio” di maggioranza va fissato con oculatezza nell’interesse degli azionisti, dei clienti e dei dipendenti, occorre quindi anche un autorevole intervento-imposizione circa la variazione dello statuto di TI.
In conclusione Asati chiede al Governo, al Parlamento , alla Consob stessa (che faccia una proposta per una riduzione della soglia dell’OPA) che si attivino al più presto affiché venga cambiata la normativa attuale in modo che venga resa operativa , insieme ai decreti attuativi della “golden power” entro dicembre 2013.

Ulteriori ritardi creeranno soltanto danni all’intero sistema Paese.
Va rapidamente ridotta anche la soglia prevista affinché gli azionisti possano chiedere al CdA di convocare una assemblea, di fatto ostile a Telco, con all’ordine del giorno la modifica dello Statuto sociale e un adeguato aumento del capitale nonché la conversione delle azioni di risparmio in azioni ordinarie.

Nella assemblea di inizio 2014 dovranno essere scelti i membri del nuovo CdA dato che l’attuale scade appunto con l’approvazione del bilancio a fine 2013.
In riferimento alle dichiarazioni di Vegas “non è elegante cambiare le regole quando si gioca, i capitali stranieri non verranno più in Italia”, Le faccio presente, che l’operazione annunciata non porterà’ un euro dentro TI se non un ulteriore impoverimento della Società,es. con la vendita di Tim Brasil mettendo a rischio i fondamentali parametri finanziari-economici della Società e con anche forti ricadute sui livelli occupazionali.

Per Asati
Il Presidente
Ing. franco lombardi
Roma 26 settembre 2013
   
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