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Le proposte concrete di ASATI in vista  di importanti eventi: il CDA dell'8 maggio p.v. dovrà dare alcune risposte su temi di grande rilevanza.
Le proposte concrete di ASATI in vista di importanti eventi: il CDA dell'8 maggio p.v. dovrà dare alcune risposte su temi di grande rilevanza.


06-05-2013  | Allegato lettera ASATI pre CDA 8 maggio.pdf Invia Invia mail ad un amico Stampa Stampa

La società si trova alla vigilia di importanti eventi: il CDA dell'8 maggio p.v. dovrà dare alcune risposte su temi di grande rilevanza. Asati

Lettera al Presidente Esecutivo dott. Franco Bernabe�, AD, e Consiglio di Amministrazione di TI
p.c. alla Consob att.ne Direttori Marcello Bianchi, Angelo Apponi, Francesca Fiore
p.c. Al Presidente del Consiglio dei Ministri dott. Enrico Letta
p.c. al Ministro dello Sviluppo Economico dott. Flavio Zanonato
p.c. al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti dott. Maurizio Lupi
p.c. al Ministro del Lavoro dott. Enrico Giovannini
p.c. al Ministro dell�Economia e Finanze dott. Fabrizio Saccomanni
p.c. al Sottosegretario allo Sviluppo dott. Antonio Catricala�



Telecom Italia-Asati: lo scorporo della rete e l�eventuale ingresso dell�azionista Hutchison Whampoa, operazioni che devono avvenire nell�interesse di tutti gli azionisti.

PREMESSA
Nell�apprezzare le potenziali proposte e soluzioni presentate dai Vertici Esecutivi per far uscire la Societ� da una situazione complessa e difficile e per non ripetere le ingiustizie che i piccoli azionisti hanno subito nel passato a valle della privatizzazione, poniamo alcune condizioni irrinunciabili per la difesa di tutte le minorities che rappresentano oltre il 70% del capitale di TI.
Nell�assemblea Telecom Italia del 16/4/2007 Asati denunci� chi e come furono danneggiati gli azionisti di minoranza, dalla privatizzazione in poi.
�Dal Governo che favori l�Opa di Colaninno: nel 2001 Bell cede a Olimpia (Pirelli) a pi� del doppio del valore di borsa le sue azioni Olivetti-Telecom, senza obbligo di OPA per Pirelli e Benetton. Il premio fu incassato solo dai soci Bell: Hopa, Unipol, Monte dei Paschi di Siena, Antonveneta, Interbanca e altri, le minorities rimasero a bocca asciutta�. Poco prima era avvenuto analogo sconvolgente depauperamento degli azionisti di Seat. Successivamente l�operazione Olimpia-Telco, ripercorre lo stesso gioco del passaggio di quote di controllo fuori mercato, tecnicalit� che ha condotto la Societ� alla drammatica situazione attuale. Ancora oggi l�attuale socio di maggioranza non essendo in grado di immettere indispensabili risorse finanziarie mediante un aumento di capitale, che Asati ha proposto come necessario fin dall�assemblea del 2008 e a seguire, e a cui il CDA (lo statuto attuale assegna i 4/5 dei consiglieri allo stesso azionista) si � sempre opposto, ha determinato potenzialmente lo stallo dell�attuale situazione.

La societ� si trova alla vigilia di importanti eventi: il CDA dell�8 maggio p.v. dovr� dare alcune risposte su temi di grande rilevanza. Asati, vista l�esperienza nefasta del passato e in presenza della difficile situazione economica dell�Azienda, con il consueto senso di responsabilit�, in rappresentanza dei suoi Associati e anche a nome dei 600 mila azionisti individuali e dei suoi dipendenti, riassume nel seguito le sue raccomandazioni indicando anche la sequenza temporale delle operazioni che potrebbero essere intraprese, raccomandazioni che riteniamo indispensabili della tutela delle minorities della Societ�.


Fasi e tempi proposti da ASATI:

1. Convocazione (entro il prossimo mese di settembre) di una Assemblea per la variazione dello Statuto e lo scorporo della rete di accesso.

Sul tema della rete Asati propone di mettere in borsa il 47% dell�attuale divisione Open Access (con le strutture passive e civili di TLC, l�elettronica di accesso per la rete NGN, gli assets passivi del backbone e i sistemi di alimentazione e condizionamento). Alla CdP sar� riservata una quota (es. un 25%) e ai dipendenti una quota del 3% (immessa in una apposita SICAV). Telecom manterr� una quota importante (es. 25%). Il 47% immesso sul mercato potr� anche essere sottoscritto dagli attuali azionisti Telecom Italia che daranno in cambio le loro azioni ordinarie e di risparmio, che saranno poi dalla societ� annullate. Si attuerebbe una operazione definita OPV-S (Offerta Pubblica di vendita-scambio) a condizioni di assoluta trasparenza e nel rispetto di tutti gli azionisti.
Il Paese potrebbe finalmente intraprendere un percorso pi� rapido e con minore dispendio di energie volto ad un sostanziale rafforzamento delle infrastrutture di rete. Telecom avrebbe la possibilit� di raccogliere dal mercato significative risorse finanziarie senza compromettere la sua attivit� principale.
L�assemblea straordinaria sar� chiamate alla modifica sostanziale e non pi� dilazionabile dello statuto sociale secondo indirizzi che ASATI(1) ha indicato sia alla vigilia che durante l�ultima assemblea del 17 maggio u.s.: in particolare va rimossa la norma che prevede che alla lista �maggioritaria� siano assegnati i 4/5 dei consiglieri di amministrazione. Norma che poteva avere, forse, un senso quando in una azienda figurava un azionista con oltre il 40-50% del capitale. Non certamente oggi che un azionista anche con un 20% o anche meno governa una societ� ponendo alla stessa condizionamenti insopportabili per gli altri azionisti, e favorendo conflitti di interesse per operazioni con parti correlate.

2. Acquisizione di H3g da parte di TI

Analizzate le sinergie e convenienze di mercato , secondo l�ufficio studi di Asati e considerando perimetri omogenei finanziari, il valore di H3g Italia pu� essere rapportato intorno al 5% del capitale sociale di TI. In cambio dell�azienda H3G l�azionista Hutchinson Wampoa riceve la suddetta quota azionaria di TI gi� a disposizione del CdA che potr� avvalersi della delibera assembleare dell�aprile 2009. Oltre alle sinergie vanno ovviamente esaminate le eventuali ripercussioni sul piano occupazionale delle due societ�.

3. Aumento della quota azionaria di Hutchison Whampoa in TI.

Hutchinson Wampoa con l�operazione indicata al punto precedente cederebbe H3G Italia in cambio del 5% delle azioni TI. L�aumento della suddetta quota azionaria in TI, secondo ASATI, dovrebbe avvenire tramite un�OPA �parziale� e �volontaria� fino a un massimo del 29.9% compresa la quota di assegnazione di azioni per l�acquisizione di H3G Italia, ad un prezzo minimo equivalente al Book Value di TI (oltre 1 euro per azione).
Asati si opporr� a qualsiasi tentativo di eludere la questione della tutela degli azionisti attraverso ipotesi di acquisizione diretta di quote Telco rivolta agli azionisti della stessa Telco.
Con lettere apposita, ASATI ha chiesto a CONSOB (1) di seguire l�evoluzione dei suddetti eventi attraverso una doverosa vigilanza, affinche� non si ripetano le vicende legate ai piccoli azionisti-risparmiatori nella vicenda Parmalat.

4. La TI post scorporo della rete con/senza la H3G

Il CdA di TI deve diligentemente elaborare un nuovo piano strategico pluriennale con il quale verificare la fattibilit� delle due suddette operazioni tenuto nel dovuto conto l�impatto occupazionale.


Raccomandazioni e timing sono fattori essenziali e irrinunciabili e quindi ASATI cercher� in ogni modo di tutelare sia gli interessi di tutti gli azionisti di minoranza, compresi i dipendenti della Societa� sia dei dipendenti della societa� .

Per Asati
Il Presidente
Ing. Franco Lombardi
Roma 6 maggio 2013

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Nota 1
ASATI ha informato CONSOB di avere chiesto ai vertici di Telecom Italia di inserire all�OdG dell�assemblea ordinaria e straordinaria (convocata anche per modifiche allo Statuto) del 17 aprile us, una modifica statutaria inerente la predisposizione degli strumenti inerenti alla scelta del modello dualistico e quindi anche le correlate norme per la nomina degli organi sociali. Come noto l�introduzione del �dualistico� richiede per legge un periodo transitorio durante il quale il CdA in carica traghetta la societ� verso un modello che come noto prevede, tra l�altro, la nomina del Consiglio di Sorveglianza da parte degli azionisti in assemblea e la nomina del Consiglio di Gestione da parte del Consiglio di Sorveglianza. L�articolato normativo proposto da ASATI (che sar� allegato al verbale dell�assemblea del 17 aprile) prevede che nella composizione del Consiglio di Sorveglianza siano previste due modalit�: con la prima si elegge una parte del Consiglio con modalit� proporzionali al numero dei voti raccolti dalle liste presentate (con una soglia immutabile dello 0,5%) e con la seconda si eleggono alcuni membri in rappresentanza delle associazioni di azionisti (che abbiano un consistente numero di soci), dei dipendenti della societ� ancorch� non azionisti e dei possessori di azioni di risparmio. E� previsto anche che sia l�assemblea dei soci a fissare la politica retributiva dei due Consigli e dei vertici dell�azienda: il massimo del corrispettivo totale di ciascuna persona non potr� superare 10 volte il costo complessivo medio riferito logicamente al personale di ogni livello. La Societ� non avendo accolto la proposta si trova oggi nella condizione di dovere indire una nuova assemblea che tra l�altro potrebbe avere anche il compito di deliberare in merito allo scorporo della rete.

ASATI ritiene quindi che detta assemblea in seduta straordinaria dovr� porsi l�obiettivo di modificare lo Statuto sociale e di eleggere il Consiglio di Sorveglianza. I punti all�OdG in estrema sintesi sono quindi i seguenti:
a) adozione del modello dualistico in sostituzione dell�attuale (assunto da tempo per default). ASATI, come detto, ha gi� proposto lo schema punto per punto compresa la norma transitoria richiesta per legge;
b) nomina del Consiglio di Sorveglianza che operer� in parallelo all�attuale CdA fino al termine del periodo transitorio.

E� da mettere in evidenza che la scelta del �duale� deriva dalla ferma convinzione che la maggior parte degli eventi negativi che hanno portato all�erosione graduale del rilevante patrimonio di Stet-Telecom Italia, derivi da norme di governo sbilanciate a favore di �minoranze raggruppate�, con quote di capitale sociale minimali, addirittura offensive, quali quelle del cosiddetto �nocciolo duro� dove Fiat poteva governare con lo 0,6% del capitale e non veniva considerato il pacchetto azionario del 3,3% del capitale sottoscritto da 97 mila dipendenti. Poi, dopo il fallimento dell�OPA Olivetti, si govern� con un 18% e oggi con un 22,5%. Situazioni assurde se si considera che tuttora sono previste norme statutarie riferite ad una residuale �golden share�.
   
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