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Lettera al Governo
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29-10-2015  | Allegato Lettera al Governo(29_10_2015).pdf Invia Invia mail ad un amico Stampa Stampa

Telecom Italia addio alla public company di fronte ad un silenzio assordante della classe politica, rischio per il Paese.

Roma, 29 ottobre 2015

Al Presidente del Consiglio Matteo RENZI

Al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio
On. Claudio DE VINCENTI e On. LOTTI Luca

Alla Commissione Industria del Senato:

Presidente Sen. MUCCHETTI Massimo
Vicepresidenti
PELINO Paola e CONSIGLIO Nunziante
Segretari
GALIMBERTI Paolo e PETROCELLI Vito Rosario
Membri
ASTORRE Bruno, BOCCA Bernabò,
CARIDI Antonio Stefano, CASTALDI Gianluca,
FABBRI Camilla, FISSORE Elena, GAMBARO Adele, GIACOBBE Francesco, GIROTTO Gianni Pietro, LANZILLOTTA Linda, LONGO Fausto Guilherme, MARGIOTTA Salvatore, MARINO Luigi,
MESSINA Alfredo, PERRONE Luigi,
SCALIA Francesco, SCHIFANI Renato,
TOMASELLI Salvatore, VALDINOSI Mara,
VERDINI Denis.

Alla Commissione Trasporti della Camera:

Presidente On. META Michele Pompeo
Vicepresidenti
BERGAMINI Deborah e GAROFALO Vincenzo
Segretari
BRUNO Franco e LIUZZI Mirella
Membri
ATTAGUILE Angelo, BIANCHI Nicola, BIASOTTI Sandro, BONOMO Francesca, BORDO Franco, BRANDOLIN Giorgio,
BRUNO BOSSIO Vincenza, CAPARINI Davide, CARDINALE Daniela, CARINELLI Paola, CARLONI Anna Maria, CASTRICONE Antonio, CATALANO Ivan, CESARO Luigi, COPPOLA Paolo, CRIVELLARI Diego, CULOTTA Magda,
DE LORENZIS Diego, DELL'ORCO Michele,
DI STEFANO Marco, FAUTTILLI Federico, FERRO Andrea, FURNARI Alessandro, GANDOLFI Paolo, GIACOMONI Sestino, MARGUERETTAZ Rudi Franco, MARTINO Pierdomenico, MASSA Federico, MAURI Matteo, MINNUCCI Emiliano, MOGNATO Michele, MURA Romina,
NIZZI Settimo, OLIARO Roberta, PAGANI Alberto, PISO Vincenzo, ROMANO Paolo Nicolo', SIMONI Elisa, SPESSOTTO Arianna,
TOTARO Achille, TULLO Mario.

PEC alla CONSOB att.ne del Presidente Prof. G.Vegas, Dott. M.Bianchi, Dott.ssa C.Piazzini, Dott.ssa V.Torchella, Dott.ssa E.Falsetti

PEC alla SEC – U.S. Securities and Exchange Commission




Oggetto: Telecom Italia addio alla public company di fronte ad un silenzio assordante della classe politica, rischio per il Paese.

In riferimento alle notizie di stampa sull’acquisizione da parte del miliardario francese Xavier Niel dell’11 % del capitale della Società nei prossimi mesi, oltre il 31% sarebbe ad acquisizione avvenuta in mano a due azionisti esteri. Ricordiamo che Xavier fondatore di Iliad ha negoziato accordi industriali nel mese di giugno scorso con Numericable a cui Vivendi ha venduto SFR. Si potrebbe anche ritenere che potenzialmente questa operazione sia un “portage” per altri azionisti che vogliano evitare l’OPA danneggiando ancora una volta dalla privatizzazione ad oggi, dopo il succedersi di quattro azionisti di controllo, gli interessi dei piccoli azionisti, scalando il capitale con tecniche di creemping solutions e non pagando quindi un sovrapprezzo per il controllo di fatto.
E’ inaccettabile che la quarta azienda del Paese passi con un OPA strisciante sotto il controllo di azionisti puramente finanziari con un silenzio assordante del Governo e dell’intera classe politica che avrebbe tra l’altro il precipuo interesse di difendere la quarta azienda del Paese , sicuramente la più strategica per il suo sviluppo, per gli investimenti nella larga banda e il mantenimento dei 62.000 dipendenti di TI , che attraverso sacrifici dei lavoratori l’Azienda sta cercando di salvaguardare attraverso la solidarietà difensiva.
Questi temi che dovrebbero essere di primaria importanza per una classe politica attenta saranno ancora di primaria importanza per i nuovi azionisti finanziari? E se non fosse così chi garantirà e farà rispettare il mantenimento di questi impegni di vitale importanza per l’intero Paese?
L’Italia perde oggi la quarta azienda del Paese e il primo operatore di TLC attraverso solo manovre finanziarie.
ASATI di fronte alle decisioni del Governo Argentino di bloccare la vendita da parte di Telecom Argentina già contrattualizzata dalle parti con relativo esborso di denaro, operazione di per se modesta, si chiede se è normale in un Paese evoluto che il Governo Italiano e l’intera classe politica siano completamente assenti di fronte a questa silenziosa scalata della società che possiede in Italia un asset strategico come la rete e una società come Sparkle crocevia indispensabile per le comunicazioni intercontinentali e del bacino del Mediterraneo oggetto della massima attenzione da parte anche degli organi preposti alla sicurezza nazionale e internazionale.
Facciamo anche presente alla classe politica che gli strumenti recenti dell’abbassamento della soglia dell’OPA dal 30 al 25% e il rafforzamento della Golden Power, pur se lodevoli si sono rivelati ancora insufficienti.
E’ un paradosso pensare che solo l’Associazione dei piccoli azionisti riuniti in ASATI oggi sia il più grande azionista del Paese nelle assemblee della Società.
Con la presente invitiamo la Consob e l’americana SEC di verificare se tutte le operazioni in atto nella giornata odierna, voci di acquisizioni anche con strumenti finanziari quali i derivati, operazioni che hanno visto sospendere il titolo nella giornata odierna per eccesso di rialzo sospeso siano avvenute nel rispetto delle normative vigenti.

Presidente Asati
Ing. Franco Lombardi

Roma 29 ottobre 2015
   
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