Egregio Signor Presidente del Consiglio,
In riferimento alle notizie apparse tramite le agenzie e relative alle prime dichiarazioni di Alierta a valle dell’incontro con il Presidente del Consiglio on. Letta, apprendiamo che alle due soluzioni alternative proposte da Asati, ieri 28 ottobre e cioè OPA ad un valore non inferiore a 1,1 euro o fusione carta contro carta tra TE e TI ad un valore tra 1,1.-1,2 euro la risposta di Alierta è stato un secco NO.
A questo punto rinnoviamo la domanda al Sig. Presidente del Consiglio: in che modo Lei, nello scenario attuale intende salvaguardare gli interessi di 500.000 piccoli azionisti risparmiatori e di tutte le minorities che detengono la maggioranza del capitale di TI con 85%?
Tra l’altro ci risulterebbe che Lei oggi non ha avuto nessuna assicurazione sulla ventilata cessione di Tim Brasil, vero obiettivo finale di Telefonica. Alierta farà sì che, come da sue dichiarazioni “ Telecom Italia rimarrà Italiana” e quindi dopo aver potenzialmente svenduto Tim Brasil l’Italianità consisterà nel ridurre TI a essere una partecipata insignificante del gruppo spagnolo con un valore irrisorio e destinata a sparire dalla competizione Europea.
E questo viene confermato dai saggi banchieri Nagel e Pagliaro che convengono con le parole di Alierta “faremo in modo che rimanga Italiana“ tanto e’ vero che dismetteranno la partecipazione di Mediobanca in Telco (e quindi in Telecom Italia) a giugno prossimo!
Avendo il diritto di essere ricevuti anche noi da Lei al piu’ presto , rimaniamo in attesa di una sua cortese e doverosa risposta.
Signor Presidente, dato che Lei ha ricevuto il socio Spagnolo potenziale predatore e controllore della scatola Telco, ha il dovere di ricevere la nostra Associazione in rappresentanza delle decine di migliaia di risparmiatori Italiani!
La nostra domanda conclusiva, Signor Presidente, è questa: lei è certo di fare gli interessi degli azionisti di minoranza italiani?
Roma, 29 ottobre 2013
Per ASATI
Il Presidente
Ing. Franco Lombardi |