ASATI - Comunicato del 26 luglio 2017
In meno di 48 ore, i timori da noi annunciati si stanno concretizzando: al �vertice� di TI, idra dalle molte teste, gi� si prendono decisioni non comprensibili dando l�impressione di eventuali litigi.
Questi sono, a nostro avviso, i reali danni per un�azienda che ha perso la propria potenziale identit� e stenta a trovarne una nuova: non solo il mercato, i normali azionisti e la �societ�� non sanno potenzialmente nulla di cosa sia TI e che cosa voglia essere, ma � a noi sembra � che nessuno abbia le idee chiare.
Ritorniamo su quanto gi� descritto, a valle del CdA che ha �liquidato� l�AD Cattaneo: l�organo collegiale � scomparso e ci� significa che la societ� in quanto tale ha rinunciato a essere una societas. Per altro dobbiamo osservare che i consiglieri di Assogestioni votano contro le proposte di Vivendi che punta decisamente al suo 24% e non considera gli altri azionisti.
Quel che sorprende ancor di pi�, tuttavia, � che lo stesso soggetto che ha in mano il controllo della societ� non riuscirebbe, nemmeno, a mettere insieme e coordinare le sue stesse longae manus: non solo le spaccature corrono tra gli organi sociali e tra amministratori di �maggioranza� e amministratori �di minoranza�, ma tra amministratori della stessa squadra, ad appena tre mesi scarsi dall�insediamento. Difficile pensare che possano durare tre anni !!
Apprendiamo, da diversi organi di informazione, che la controllata pay tv di Vivendi, Canal +, avrebbe proposto a Telecom Italia la creazione di una joint venture per l�acquisizione di contenuti audiovisivi e per la produzione di serie televisive. Sempre secondo tali fonti, l�operazione, sulla base del �modello Netflix�, permetterebbe a Telecom �di sviluppare rapidamente contenuti originali per il mercato italiano�, contrastando, in ambito sud Europa, l�avanzata dei concorrenti internazionali. Queste considerazioni sembra siano state fatte da Arnauld de Puyfontaine, presidente di Telecom, durante il CdA dove, con un bonus �monstre�, � stata deliberata l�uscita di Flavio Cattaneo.
Se rispondesse a verit�, sarebbe l�ennesima testimonianza che il timone del comando di TI � saldamente nelle mani dei francesi, pronti a consolidare ulteriormente la loro posizione in Telecom e �condizionarla� alle esigenze delle loro tv a pagamento. Se cos� fosse, ci auguriamo anche che abbiano il buon gusto di riconoscere apertamente che �controllano e coordinano� la Societ�, e, conseguentemente, di consolidarne il debito. Ugualmente �pro Vivendi� � e senza particolari chiarimenti della sussistenza di un significativo vantaggio per TI � sembrerebbero alcuni movimenti paralleli verso altri soggetti �industriali� (Rai & Mediaset), acuendo il dubbio che gli annunciati �rinnovamenti� di TI vadano pi� potenzialmente nella direzione esclusiva del business di Vivendi che non nell�interesse dell�azionariato nel suo insieme.
Se, ad esempio, il CdA di TI di domani decidesse la costituzione di una nuova societ� (60% di Tim e 40% di Canal + di Vivendi), impostando futuri rapporti con Canal+, probabilmente sarebbe pi� difficile rassicurare il mercato sulla trasparenza dell�operazione e sull�effettivo vantaggio per TI in quanto tale, tenendo conto che, in Italia, gi� esistono realt� di successo come Rai, Mediaset, Sky, La7, che producono contenuti televisivi in Italia con grande successo, considerando anche il fatto che i contenuti televisivi francesi in Italia ad oggi non hanno un grande appeal. E ancora, se nel CDA di domani sfumasse o addirittura venisse cancellata l�idea del triunvirato, circolata da alcuni giorni, tra DG, Vice Presidente e Presidente dando tutte le deleghe di Cattaneo dopo il 31 Luglio ad Arnaud, sarebbe un�altra prova della assenza di una chiara strategia con potenziale elevata instabilit�.
La notizia � arrivata con Cattaneo ancora in �servizio�. Ma, se Cattaneo non aveva preparato nulla del genere e ancora non si sa bene chi sar�/saranno il/i successore/i, a chi si deve tale nuova operazione? E chi ne ha deciso e deliberato l�interesse e l�opportunit� per TIM? E, infine, come mai si � cos� sicuri che sar� Canal+ a offrirsi come miglior partner per TIM? L�idea sembrerebbe partita da Canal+ che avrebbe cercato TI. Ci auguriamo, allora, che il CdA avr�, quantomeno, l�accortezza di verificare se, sul mercato, vi sarebbero altri soggetti interessati. Comprendiamo, certamente, i tempi necessari per gli accertamenti ma sappiamo anche che, soprattutto quando si parla di mercati e finanza, i verdetti ex post non servono quasi a nulla. |