In data 22 settembre 2014 ASATI ha scritto al Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia suggerendo una serie di interventi e suggerimenti per aggiornare il piano industriale e di sviluppo dell’Azienda i cui elementi fondamentali sono qui riepilogati.
La lettera completa è disponibile al link in allegato.
ASATI ritiene che finalmente, anche per merito proprio oltre che della Findim e dei Fondi Esteri, Telecom Italia si stia avviando con lo scioglimento della scatola di controllo Telco a diventare una vera public company.
Il nuovo assetto azionario comprensivo di Vivendi con il 5,7% del capitale complessivo rafforzerà e renderà veramente indipendente l’azione del Management libero da potenziali vincoli e conflitti di interessi in capo ad un singolo azionista di controllo ma al contempo aumenterà sensibilmente la loro responsabilità sui risultati senza più alibi.
Per i piccoli azionisti l’ingresso di Vivendi è di buon auspicio dato che in questo nuovo assetto non ci saranno più azionisti singoli con quote superiori al 8%.
Per quanto riguarda le controllate estere di TI ed il piano industriale Asati suggerisce le seguenti indicazioni:
Argentina: nessuna vendita a sconto alla Finteck, Telecom Italia mantenga la controllata i cui effetti positivi economici sono già stati contabilizzati nella semestrale;
Tim Brasil: TI deve continuare la sua strategia di rafforzamento degli investimenti, del miglioramento della qualità del servizio e procedere con l’acquisizione delle nuove frequenze. Non c’è bisogno di vendere ma di accordi con operatori del fisso che prevedano sinergie e sviluppo. Telecom Italia sa cosa fare da grande e cosa fare per ritornare grande: rimanere in una dimensione internazionale.
Italia: occorre dare segnali di cambiamento e avviare nuove iniziative sul fisso, fiduciosi che con il terzo trimestre almeno le performance del mobile subiscano una variazione di tendenza. Si proceda ad una vera collaborazione con CDP e si costituisca per la larghissima banda una newco con Metroweb e TI dato che la rete orizzontale in fibra della prima è complementare alla rete verticale della seconda. Si passi ai fatti: i tempi ormai sono maturi e ulteriori ritardi inaccettabili.
Razionalizzazione degli spazi e potenziale vendita delle torri in Italia: bene il progetto di razionalizzazione degli spazi lanciato sulle 10 principali città, con la condizione che le attese in termini di efficienza degli spazi, i costi di gestione correlati, i risparmi economici, la qualità dei nuovi ambienti di lavoro siano realmente conseguiti permettendo aumento di produttività e una maggiore integrazione del personale oggi distribuito su troppe sedi.
Per quanto riguarda invece gli edifici industriali, le centrali e le torri (stazioni radio-base) occupati da TI (circa 25.000 sedi tra edifici di proprietà e in affitto) va fatto un discorso a parte. Oggi la società è costretta a pagare, per scelte potenzialmente disorganiche delle gestioni passate, canoni annui di affitto per diverse centinaia di milioni di euro che influiscono molto pesantemente sul conto economico della società limitandone in parte significativa lo sviluppo.
La nostra proposta è di far confluire tutti questi immobili (edifici industriali, torri e centrali) in una NEWCO con altri di altri soggetti finanziari/industriali e a controllo TI. La nuova società dovrebbe avere come obiettivo l’efficientamento delle strutture necessarie procedendo a vendite e restituendo nei prossimi 5 anni ai nuovi proprietari quelle centrali, già oggi individuabili, e che possono essere dismesse procedendo ad una razionalizzazione grazie a quelle nuove tecnologie che permettono di ridurre di diverse migliaia il numero totale di centrali rispetto alle 10.000 attuali.
Piano azionario ai dipendenti: considerata l’altissima adesione del precedente piano interamente sottoscritto ad alcune ore dall’emissione da parte di circa 16.000 dipendenti e al fine di allineare TI alla Best Practise delle società Europee che vedono un azionariato dei dipendenti tra il 3 e il 4% , contro un insufficiente 0.8% di TI si proceda quanto prima con un nuovo piano anche per rafforzare maggiormente lo status di public company e per stimolare una maggior vicinanza tra azienda e dipendenti per il perseguimento degli obiettivi strategici e industriali.
Assemblea Azionisti 2015: Asati propone di svolgere la prossima assemblea nella sede di Roma di via Oriolo Romano, dopo 25 anni in cui le assemblee si sono svolte a Torino e Milano, centro di supervisione nazionale della rete di TI e dotata di tutte le strutture tecniche e logistiche adeguate allo scopo e che tra l’altro ha ospitato nel passato congressi con oltre 160 partecipanti. La nostra richiesta, già peraltro inoltrata formalmente da oltre due anni, è motivata da un ovvia considerazione logistica, dal momento che Roma è sicuramente più facilmente raggiungibile da quei 370.000 piccoli azionisti dell’azienda sparsi sul tutto il territorio nazionale e in riferimento anche alle centinaia di segnalazioni e richieste che in tal senso sono giunte alla nostra associazione. Sarebbe un gesto di attenzione e rispetto verso le minoranze.
Roma, 26/09/2014
Per ASATI
Il Presidente
Ing. Franco Lombardi |
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