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Richiesta di variazione dello statuto sociale con abolizione del 4/5 alla maggioranza
Richiesta di variazione dello statuto sociale con abolizione del 4/5 alla maggioranza


10-01-2014  | Allegato Lettera variazione statuto.pdf Invia Invia mail ad un amico Stampa Stampa

Fin dal 2009 ASATI richiese, nelle Assemblee e con varie lettere al CDA, la variazione dello statuto attuale, richiesta poi ripetuta in tutte le assemblee successive fino al 2013.

Al Dott. Minucci Vice Presidente di Telecom Italia
Al Dott. Marco Patuano Amministratore Delegato Telecom Italia
Al Prof. Enrico Maria Bignami Presidente del Collegio Sindacale
Ai Consiglieri di Amministrazione di Telecom Italia
Al Collegio Sindacale di Telecom Italia
Al Prof. Giuseppe Vegas, Presidente Consob
Al Direttore Corporate dott. Marcello Bianchi

Oggetto: richiesta di variazione dello statuto sociale con abolizione del 4/5 alla maggioranza

Fin dal 2009 ASATI richiese, nelle Assemblee e con varie lettere al CDA, la variazione dello statuto attuale, richiesta poi ripetuta in tutte le assemblee successive fino al 2013. Anche il socio Findim nel Marzo 2011 fece richieste formali simili alla Società’ e in Assemblea di aprile 2011 l’avv. Toffoletto , per conto Findim, dimostrò che con questo statuto di fatto il socio Telco che esprimeva i 4/5 dei Consiglieri esercitava una attività di Direzione e Controllo secondo l’art. 2359 comma 1, n.2 cc.
Recentemente la Findim stessa nel mese di marzo 2013, a ridosso dell’assemblea di aprile fece una richiesta formale per lo stesso motivo che non fu presa in nessuna considerazione come nuovo tema da porre all’ordine del giorno dell’Assemblea , ma l’allora Presidente Esecutivo affermò in Assemblea che si sarebbe avviato a breve un Gruppo di lavoro per procedere ad una nuova formulazione dello Statuto che avrebbe permesso una rappresentanza che rispettasse maggiormente le minoranze. Di queste richieste e romesse ad oggi non è stata avanzata dalla Socieà’ alcuna azione concreta.
Nell’ultima Assemblea del 20 dicembre 2013 anche lo stesso Amministratore Delegato dott. Marco Patuano ha fatto dichiarazioni di apertura per la revisione dello statuto.
In riferimento all’alta affluenza dei soci nella scorsa assemblea del 20 dicembre con una presenza del capitale prossima al 54% e che ha visto una minoranza pari al 23% votare in maniera difforme da una maggioranza del 27% per la revoca e un 4% di astenuti, si è reso evidente come sia matura e ormai indispensabile la modifica dello statuto sociale che attribuisce alla lista di maggioranza i 4/5 dei consiglieri e che si renda necessario una modalità di elezione del consiglio di amministrazione più idonea a rappresentare all’interno dello stesso le minoranze.


Infatti il Consiglio di Amministrazione attuale costituito da soli 11 Consiglieri, proprio a causa della bocciatura in Assemblea di due consiglieri proposti dal socio di maggioranza Telco, e dalle dimissioni di altri due consiglieri di Telefonica, Alierta e Linares, è la palese dimostrazione che 12 Consiglieri su 15 di nomina Telco non rappresentano più la volontà di tutti gli azionisti e soprattutto calpesta i diritti delle minoranze che poi rappresentano in realtà la maggioranza del capitale sociale.
In merito alla modifica di detta norma ASATI ritiene che una modalità di elezione che possa garantire soci di maggioranza e soci di minoranza sia il cosiddetto metodo D’Hondt che ripartisce l’attribuzione dei seggi su base proporzionale dei voti in azioni ottenuti tra le diverse liste.
Per quanto riguarda lo svolgimento dell’assemblea, ASATI ritiene che concentrare modifiche statuarie, rinnovo del CDA e approvazione del bilancio nell’ambito di una stessa assemblea, per quanto tecnicamente e legalmente fattibile, costituisca un elemento di complessità con la necessità di procedere, ad esempio, alla presentazione di doppie o più liste sulla base di una eventuale votazione positiva per l’attuale statuto o ad uno nuovo.
Riteniamo che il Consiglio di Amministrazione del prossimo 16 gennaio, debba senza indugio visti i tempi strettissimi assumere come proprie queste considerazioni e procedere quindi con le attività necessarie per la convocazione di un’assemblea dedicata esclusivamente alla modifica dello statuto.
Qualora si dovesse decidere invece di svolgere il tutto in una unica assemblea, ASATI richiede formalmente che la convocazione della stessa non sia ridotta ai canonici limiti di legge, cioè minimo 40 giorni, ma la nuova Assemblea di Bilancio e nomina del nuovo Consiglio avvenga con ampio preavviso almeno di 60 giorni in modo da non dare adito a possibili strumentalizzazioni tese ad interpretare la convocazione nei limiti minimi di legge come un modo per rendere difficoltosa l’organizzazione delle minoranze e facilitare l’attuale socio di maggioranza.
Infine in riferimento ai tempi di conoscenza delle singole votazioni nell’Assemblea del 20 dicembre u.s. richiediamo fin d’ora massima attenzione e cura per lo svolgimento delle operazioni di voto perché non è mai successo nella storia di Telecom Italia e della Sip che con il voto elettronico occorressero più di qualche minuto per contare i voti. Infatti sempre completata l’operazione Televoter dopo massimo un minuto compariva sullo schermo l’esito finale. Nella scorsa assemblea invece è successo più di una volta che si
oltrepassassero i 30 minuti e questo lo riteniamo un fatto scandaloso e inaccettabile per una società di esperti anche di SW , accadimento che potrebbe dare origine a potenziali sospetti di fatti strani e non ancora pubblicamente spiegati agli azionisti presenti alle votazioni.
Sarebbe fondamentale per la prossima Assemblea al fine di evitare simili gravi inconvenienti, analizzata l’importanza delle decisioni Assembleari, cambiamento statuto, rinnovo CDA, approvazione bilancio procedere ad un voto per appello nominale a cui nulla osta dal punto di vista tecnico e operativo tenendo anche presente che difficilmente l’Assemblea se deve essere svolta in una unica seduta potrà svolgersi in una sola giornata . Occorre a tale proposito analizzare una sede assembleare diversa più centrale a Milano
o Roma (dove non si è mai svolta e questo è inspiegabile perché sarebbe baricentrica per tutta Italia) da quella di Rozzano molto scomoda per il raggiungimento e su cui si sono lamentati moltissimi azionisti presenti ultimamente e provenienti da diverse parti di Italia.


Con la presente facciamo inoltre formale richiesta di procedere sul piano di assegnazione e delle azioni ai dipendenti già deciso nell’assemblea di Aprile 2013 dal momento che non ostano più motivi di debolezza del titolo stesso e dal momento che è stato cancellato dallo statuto il valore nominale delle azioni e che in teoria, come anche ribadito nella relazione del CDA della scorsa assemblea, dovrebbe facilitare operazioni di questo tipo.

Roma 10 gennaio 2014

Per Asati Socio Azionista
Il Presidente
Ing. Franco Lombardo Ing. Franco Lombardi
   
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