Egregio Sig. Ministro Di Maio,
I piccoli azionisti iscritti alla nostra associazione “Asati” sono circa 8.800(6.800 dipendenti di TIM...

Roma, 20 novembre 2018


Vice Presidente del Consiglio e Ministro delle Sviluppo Economico, Luigi Di Maio
Via Veneto 33
00187 Roma
segreteria.capogabinetto@mise.gov.it
segreteria.ministro@mise.gov.it
dimaio_luigi@camera.it


Per Conoscenza:


Presidente del Consiglio, Prof. Giuseppe Conte
presidente@pec.governo.it

Vice Presidente e Ministro dell’Interno, Matteo Salvini
gabinetto.ministro@pec.interno.it
caposegreteria.ministro@interno.it
segreteriatecnica.ministro@interno.it
matteo.salvini@senato.it

Spett.le Telecom Italia S.p.A.
Corporate Affairs
Piazza degli Affari, 2 - 20123 Milano
corporate.affairs@telecomitalia.it
c.a. Consiglio di Amministrazione
telecomitalia@pec.telecomitalia.it
Via Gaetano Negri, 1- 20123 Milano;
Corso D'Italia, 41,
00198 Roma

Presidente Fulvio Conti
Amministratore Delegato Luigi Gubitosi

Consiglieri:
Alfredo Altavilla
Paola Bonomo
Giuseppina Capaldo
Maria Elena Cappello
Massimo Ferrari
Paola Giannotti de Ponti
Luigi Gubitosi
Marella Moretti
Lucia Morselli
Dante Roscini
Arnaud Roy de Puyfontaine
Rocco Sabelli
Michele Valensise

Presidente CONSOB, Anna Genovese
a.genovese@consob.it, consob@pec.consob.it
Dott. M. Bianchi, Dott.ssa C. Piazzini, Dott.ssa V. Torchella, Dott.ssa E. Falsetti.

Presidente AGCOM, dott. Angelo Marcello Cardani
agcom@cert.agcom.it
Commissione per le infrastrutture e le reti
Dott. Antonio Nicita.

Spett.le Vivendi
42, Avenue de Friedland
75380 Paris cedex 08 - France
investor-relations@vivendi.com
Telecom Italia Finance, Société Anonyme
12, Rue Eugène Ruppert
L-2453 LUXEMBOURG
R.C.S. Luxembourg B-76448
info@tifinance.lu

Directeur Corporate Development et Relations Investisseurs Laurent MAIROT
laurent.mairot@vivendi.com

Responsable Relations Investisseurs
Julien DELLYS
julien.dellys@vivendi.com

Responsable Relations Investisseurs
Nathalie PELLET
nathalie.pellet@vivendi.com

Fondo Elliott, dott. Giorgio Furlani
gfurlani@elliottadvisors.co.uk
London
Sarah Rajani CFA - Elliott Advisors (UK) Limited
Communications_TransformingTIM@elliottadvisors.co.uk
Milan

Oggetto: Evoluzione delle reti di Telecomunicazioni in Italia – Operazione TIM – OPEN FIBER;

Egregio Sig. Ministro Di Maio,

I piccoli azionisti iscritti alla nostra associazione “Asati” sono circa 8.800(6.800 dipendenti di TIM - Telecom Italia, impiegati, dirigenti e pensionati, e 2.000 piccoli azionisti esterni alla società) e insieme a migliaia di altri piccoli azionisti che hanno investito senza intenti speculativi, si rivolgono a Lei in quanto confidiamo che il nuovo Governo del cambiamento determini le condizioni per un effettivo e rapido rilancio della società, dopo anni e anni di maldestri interventi e disattenzioni da parte delle Istituzioni e del mercato, che hanno danneggiato la società, riducendone il valore del titolo oggi ad 1/10 rispetto alla privatizzazione della società.

È appena il caso di ricordare come Telecom Italia sia stata vittima di scorrerie di vario genere, a partire dai cosiddetti capitani coraggiosi che, al tempo della privatizzazione, acquistarono Telecom Italia soprattutto a debito, di alcune decine di miliardi di euro.

Anche sul versante regolamentare, Agcom non ha tutelato in modo adeguato la rete dell’operatore storico - asset fondamentale per il Paese per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti dall’Agenda Digitale europea e dalla Gigabit Society - imponendo obblighi regolamentari particolarmente rigidi e invasivi che non trovano eguali in altri Paesi europei, laddove le Autorità di regolamentazione hanno, invece, limitato le misure asimmetriche a detrimento dell’operatore storico.

L’azione pubblica e privata ha, quindi, influenzato negativamente il corso delle quotazioni azionarie: da oltre 2,20 euro per azione, agli attuali circa 50 centesimi! Una ingente perdita soprattutto per i piccoli azionisti risparmiatori che hanno creduto in una società che, passo dopo passo, ha sempre di più perso valore.

Ecco perché Asati si rivolge a Lei in prossimità di una decisione epocale che dovrebbe segnare una svolta per l'operatore storico e per il sistema Paese: la prospettata realizzazione della Rete unica attraverso la fusione delle infrastrutture di Telecom Italia con quelle di Open Fiber, da realizzarsi con l’obiettivo di far recuperare all’Italia l’enorme gap, ancora oggi esistente nel confronto internazionale in termini di copertura e di domanda di connessioni “ultra broad band”. Ci sembra inoltre necessario ribadire che questa operazione “strutturale” dovrà essere condotta attraverso modalità sostenibili socialmente, tutelando le competenze e le professionalità rappresentate dal capitale umano, valore inestimabile di Telecom Italia e quindi scongiurare esuberi anche nell’ampio indotto del settore ICT.

Consapevoli dell’interesse che Lei ha sempre manifestato per la tutela delle minoranze, Asati Le chiede di tener conto, nell’ambito della definizione della cornice normativa in cui collocare l’operazione di fusione, delle esigenze dei piccoli azionisti con capitale investito fino ad es. a 100.000 € e che detengano azioni, ordinarie o di risparmio, da almeno 2 anni, magari riconoscendo ai risparmiatori che abbiano registrato significative perdite su azioni, un risarcimento sotto forma di assegnazione di nuove azioni a prezzi di favore.

ASATI Le ribadisce l’opportunità di convocare presso il Suo Dicastero un Tavolo di Lavoro e di Consultazione per analizzare i dettagli di una operazione che si presenta estremamente complessa, soprattutto da un punto di vista tecnologico, magari coinvolgendo rappresentanti della stessa Associazione che, in passato, hanno ricoperto posizioni apicali a livello di responsabilità nella gestione e sviluppo della Rete di Telecom Italia.

Ci consenta di entrare nel merito argomentando brevemente sul tema della c.d. Società della Rete per il quale ci siamo ampiamente esposti con professionalità e con determinazione, in numerose occasioni negli anni passati e recentemente. Il nostro primo intervento risale alla lontana assemblea della società del 2007, quando la rete di accesso di Telecom costituiva un asset del valore di circa 25 Mil.di di euro. Questa nostra attenzione è proseguita svolgendo anche attività di consulenza nell’ambito di alcuni “tavoli tecnici” dove abbiamo dimostrato che le competenze e le professionalità che operano in Telecom sono imprescindibili.

L’indirizzo di Asati è inequivocabile: puntare alla Società della rete con CDP che può certamente proseguire nel mirare ai propri obiettivi primari. Dopo la creazione di una nuova società, Netco, nella quale far confluire l’intera rete di accesso di Telecom Italia che dovrà mantenerne il controllo, potrebbe essere collocata in borsa una parte e al tempo stesso avviare un “tavolo di lavoro” a cui partecipino primariamente Enel, Open Fiber e CDP e che miri a pervenire a una Rete di accesso unica nel Paese. Si verificherebbe, altrimenti, uno spreco di ingenti risorse del Paese e al tempo stesso non si ottimizzerebbero le possibilità che possono essere ottenute dalla rete oggi gestita da TIM con soluzione miste di rame e fibra (con la tecnologia VDSL2 e ancor più con quella EVDSL) con la quale si è coperto l’80% delle famiglie Italiane e che costituisce un bene prezioso del Paese da non dissipare con decisioni improvvide o affrettate.

Occorre, infatti, guidare gradualmente la realizzazione della Nuova Rete di accesso per evitare, o almeno contenere, le rilevanti diseconomie oggi attuate indipendentemente da lavori eseguiti nei grandi centri urbani, nelle aree periferiche o in quelle rurali. Vorrei poi osservare che finora non si è posta attenzione al fatto che una rete completamente in fibra (FTTH) come è oggi realizzata o una FTTC con tecnologie VDSL2, consentono di offrire nelle ore diurne un servizio pressoché equivalente, praticamente la stessa velocità o in molti casi meno favorevole nel caso di una rete tutta ottica. La rete in rame non è quindi da dismettere subito, conserva tuttora e ancora per una decina di anni, un valore da non sottovalutare.

Confidando in un Suo autorevole intervento per l’adozione di una nuova politica industriale di settore che rifletta le esigenze di un effettivo cambiamento, rafforzando la funzione strategica dell’operatore storico, salvaguardando il suo patrimonio industriale e occupazionale e garantendo una stabile ed efficace governance aziendale, l'occasione è gradita per porgerLe i migliori saluti.


ASATI – Associazione Piccoli Azionisti Telecom Italia

Il Presidente
Ing. Franco Lombardi
Roma 20 novembre 2018


Nota
Il contenuto della presente e i principali intenti sono stati condivisi con associati e altri piccoli azionisti anche attraverso una petizione on line (ns sito di www.asati.eu al seguente link: petizione) di cui riportiamo il testo integrale:

Caro azionista, ASATI propone di inviare la lettera riportata nel seguito al Vice Premier e Ministro Luigi Di Maio affinché il Governo ascolti la voce dei piccoli azionisti per il rilancio della società rafforzando la funzione strategica dell’operatore storico, salvaguardando il suo patrimonio industriale e occupazionale e garantendo una stabile ed efficace Governance aziendale.

Da evidenziare che la lettera indirizzata al Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico e v. Presidente del Consiglio, On. Luigi Di Maio, è stata sottoscritta da migliaia e migliaia di piccoli azionisti risparmiatori.