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Lettera aperta al Vicesegretario generale di Palazzo Chigi Raffaele Tiscar
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04-12-2014  | Invia Invia mail ad un amico Stampa Stampa

Telecom Italia-Asati: La rete in rame è dura a morire: ha una vita ancora molto lunga

Lettera aperta al Vicesegretario generale di Palazzo Chigi Raffaele Tiscar, al dott. Andrea Guerra, consigliere personale del presidente del Consiglio

p.c. Presidente del consiglio dei ministri Matteo Renzi, al Sottosegretario Presidenza del Consiglio on. Giacomelli

Telecom Italia-Asati: La rete in rame è dura a morire: ha una vita ancora molto lunga

La rete in rame è dura a morire: ha una vita ancora molto lunga

Riguardo alle recenti dichiarazioni del Dottor Raffaele Tiscar,”con tutto il rispetto parlando, il Governo non puo’ andare dietro ai piccoli azionisti di TI” commentando alcune dichiarazioni sul piano a larga banda fatto dal Governo nell’ambito del convegno di Asati dello scorso 2 dicembre , in particolare, all’ipotesi di concedere a Telecom Italia un tempo ragionevole (10 anni) per “liberarsi dal fardello della sua infrastruttura di rame”,

Asati ritiene opportuno chiarire che la rete in rame rappresenta un asset fondamentale non solo per Telecom Italia, ma per il Paese e che lo sarà sempre più in futuro, tenuto conto che, ad esempio, con la tecnologia G. FAST (che trova la sua collocazione ottimale in architetture FTTDp - Fiber To The Distribution point) si potranno avere prestazioni massime, per distanze fino a circa 100 m, con velocità aggregate (download e upload), comprese addirittura tra 500 Mbit/s e 1Gbit/s. Queste architetture, sfruttando i cablaggi in rame esistenti negli edifici, possono consentire, in diversi casi, di ridurre tempi e soprattutto costi di deployment rispetto a un’architettura FTTH (Fiber To The Home) completamente in fibra ottica, pur consentendo di mantenere le prestazioni a livelli confrontabili. Per non parlare, poi, del vectoring VDSL2 e ancor di più del VDSL3 che permettono, già oggi, di trasmettere in down link a 100 Mbit/s e, a breve, anche a 150-200 Mbit/s per clienti collocati entro 400 metri dal cabinet stradale.

Peraltro il modello regolamentare sulla rete di accesso messo a punto da Agcom si basa proprio sull’architettura FTTC e sta fornendo risultati positivi in termini concorrenziali, allineando il nostro Paese agli standard raggiunti negli altri Paesi europei più avanzati.
La rete di accesso di Telecom Italia non costituisce, quindi, un fardello,da dismettere entro un decennio come afferma il dott. Tiscar, la rete in rame avra’ durata sicuramente superiore ai 20 anni, bensì un’infrastruttura strategica, ripetiamo, per il Paese che andrebbe salvaguardata e non penalizzata con interventi governativi mirati a favorire la più costosa scelta architetturale FTTH con finanziamenti pubblici concessi per di più in un periodo di accentuata crisi economica e in palese contrasto con il principio di neutralità tecnologica, con il rischio anche di causare severe distorsioni del mercato. Tra l’altro ci risulterebbe che gli eventuali 12 Mil.di necessari per la costruzione di una rete FTTH sono solo a nostro avviso un’ipotesi molto ottimistica, come d’altro canto i 300 Mil.di del piano Junker per il quale risulterebbero disponibili ora solo 18 Mil.di per l’intera Ue.

Saremmo molto lieti se il Dott. Tiscar accettasse un incontro costruttivo con noi per chiarire con maggiori particolari le nostre argomentazioni e allo stesso tempo lo invitiamo, con il consenso di TI, a visitare i nostri laboratori di TiLab a Torino dove si stanno anche studiando e sperimentando le nuove tecnologie su rame (TI, ricordiamo, è una delle pochissime aziende nazionali che fa ricerca e tutta in Italia!) dove si stanno anche studiando e sperimentando le nuove tecnologie su rame.

Siamo convinti infine che le scelte Governative non possano prescindere dallo sviluppo tecnologico che di solito anticipa ampiamente sempre le scelte del regolatore.

Vi ringraziamo per la preziosa vostra attenzione
Per Asati

Il Presidente
Ing. Franco Lombardi
Roma 04 dicembre 2014
   
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