In riferimento al comunicato di ieri riteniamo che l’iniziativa intrapresa, per un eventuale accordo con l’azionista Hutchison Whampoa, su proposta del Presidente Esecutivo, sia da considerarsi positiva solo per aver rimesso al centro della attuale crisi grave in cui versa la Società, il tema della Governance e la definitiva posizione dell’ azionista di controllo, e quindi far uscire allo scoperto le vere intenzioni degli stessi soci Telco. Il fatto della notizia di un potenziale nuovo azionista che pone la condizione di diventare di riferimento attraverso operazioni senza lanciare un OPA è da considerarsi utile allo scopo perché riaccende il dibattito per il futuro ma è solo una provocazione.
Le banche vogliono uscire? Si o no? E se no, vogliono ricapitalizzare TI?
Telefonica dopo tutti i problemi che ha causato a TI arrecando tra l’altro sinergie insignificanti come partner industriale, vuole ancora rimanere e opporsi a qualsiasi accordo o vuole anche lei uscire? Vuole mettere risorse finanziarie o no ?
Come già da Asati sollecitato in diverse occasioni, da diversi anni, l’ultima nel nostro convegno del 15 marzo scorso a Roma, continuiamo a ritenere che invece di accordi con altri azionisti di riferimento la soluzione migliore è l’ingresso della CDP su TI; ma con un Governo inesistente a quando si avrà una risposta a questo importante tema nell’interesse fondamentale anche di tutto il Paese? Questa nuova classe politica potra’ permettere di far fallire una delle più importanti aziende ,che tra l’altro occupa oltre 70.000 dipendenti, ed è essenziale per lo sviluppo stesso del PIL del Paese? Ai politici oggi interessa questo tema o no.
Ad Asati in nome e per conto, di tutti i piccoli azionisti risparmiatori che rappresenta, 600.000, non interessano i giochi di potere , i passaggi di quote al buio tra gli azionisti di controllo che dalla privatizzazione in poi hanno creato solo disastri, che dicano gli azionisti di Telco una volta per tutte cosa vogliono fare, cioè giochino a carte scoperte, il loro futuro è arrivato al capolinea, ognuno si assuma le sue responsabilità.
Asati non presterà più il fianco ad operazioni di sostegno che fanno fuori gli interessi dei piccoli azionisti tutelati solo da una nuova OPA che quindi auspichiamo se non verrà al più presto l’intervento di CDP.
Infine non essendo stato dato cenno nel comunicato all’altro tema fondamentale della variazione dello statuto ,degli articoli 7-19-22 riguardanti la composizione del Consiglio e la golden share, come richiesto da Asati e dal più grande azionista singolo di TI, siamo certi che sia stato discusso nel cda e ci auguriamo che verrà riportata una proposta concreta nel corso della prossima assemblea, dove Asati rinnoverà la richiesta, prevedendo una assemblea straordinaria entro ottobre prossimo per votare ad aprile 2014 in condizioni più rispettose e dignitose riguardo alle minorities.
Per Asati
Il Presidente
Ing. Franco lombardi
Roma 12 aprile 2013
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